Dott. Alain Chivilò Critico , Curatore d'Arte

Dott. Alain Chivilò Critico , Curatore d'Arte


  Fausto Nazer Piogge Urbane di Alain Chivilò     "Ogni goccia di pioggia trema sul vetro sporco e vi lascia divine ferite di diamante. Sono poeti dell’acqua che hanno visto e meditano ciò che la folla dei fiumi ignora”.                                                                                       Federico Garcia Lorca L’artista piemontese Fausto Nazer, attraverso il suo iter pittorico, pone alla base della sua tematica figurativa una ricerca che trae spunto dalla realtà metropolitana, all’interno della quale le immagini assumono significati atti a evidenziare una quotidianità determinata dalle persone, veri soggetti principali. La loro indagine, per opera dell’artista, approfondisce valenze sociali e psicologiche all’interno di un contesto atmosferico piovoso.   La donna e l’uomo delineati impersonalmente, in quanto non riconoscibili visivamente, sono dipinti nella tela in solitudine o in gruppo come possibili vessilli esposti alle intemperie. Nazer dunque, in un legame simbolico, collega i suoi mondi a quanto scrisse la poetessa Alda Merini in “Ascoltavo la pioggia” focalizzando fondamentali punti cardine al suo pensiero:   “… Ascoltavo la pioggia domandare al silenzio quanti nastri di strade annodavano il cuore …”   Le vie di comunicazione, indicate pocanzi, descrivono liricamente quei paesaggi urbani nei quali le persone transitano in un contesto di pioggia: riparate da un ombrello e da un abbigliamento efficace lungo una via o un passaggio pedonale, staticamente o in movimento, vengono bloccate e ritratte dal maestro in una sequenza di vita quotidiana. Tale rappresentazione prende efficacia mediante una metodologia tipica della fotografia che permette di scattare, in questo caso con i colori a olio, attimi di vita. Dietro a un ipotetico vetro di un’automobile o di una vetrina, sempre bagnato e intriso da gocce d’acqua piovana, il pittore di Venasca si cela per carpire l’intimità individuale, offrendo una visuale prospettica distaccata. Le persone quasi stilizzate da Nazer grazie a mano, testa e cuore, consentono all’osservatore che si pone innanzi a esse, d’immedesimarsi in un eventuale stato dell’anima in cui una sinergia sorge tra i due soggetti. Un proverbio arabo insegna che “la natura della pioggia è sempre la stessa, eppure fa nascere spine nel pantano e fiori nel giardino”: ecco a noi svelata la poetica di questo fondamentale ciclo artistico. Gli scrosci raffigurati dal maestro forniscono dunque la possibilità di esplorare il mondo in un clima per lo più grigio e notturno (non solare), dove le stesse precipitazioni fanno da scenografia a sentimenti umani opposti. Se la pioggia è vivacità, poiché scendendo dal cielo verso la terra garantisce la procreazione e di conseguenza la vita, simultaneamente, riprendendo alcune parole dalla canzone “Il bombarolo” di Fabrizio De Andrè, essa diventa sinonimo di attesa perché “… c’è chi aspetta la pioggia per non piangere da solo …” Gli acquazzoni Nazariani evidenziano così una quinta teatrale, dove i soggetti immersi in contesti metropolitani sono, nel loro incedere, metafora per le più svariate situazioni psicologiche quali l’amore, il divertimento, la gioia, la tristezza, la noia, la riflessione, il sogno, la fretta, l’amicizia, la fratellanza, la sensualità, la scoperta, il dialogo, la connessione alla natura, lo stress o l’eustress. La relazione di tutte queste sfaccettature, caratterizzanti l’agire dell’uomo, creano visioni del giorno d’oggi interpretate dall’artista con sensibilità.   Nazer, oltre alle realtà immerse nella pioggerella dall’intensità indefinita, dipinge paesaggi e ritratti. In entrambe le tematiche emerge lo spirito intimo dell’artista carpendo calore, profondità e introspezione psicologica nei tratti figurativi. In sintesi, tutta la sua produzione pittorica trae linfa e alimento da stati mentali che vivono lungo equilibri dinamici della psiche umana. A dimostrazione di quanto indicato, proprio nella raffigurazione artistica della pioggia, Fausto Nazer traccia in scenari metropolitani figure che nella loro vitalità bloccata riescono a cogliere quel tempo dell’attesa, attraverso la quale un continuo flusso emotivo, diviso tra visione e concretezza, evidenzia a tutti noi che “la fantasia è un posto dove ci piove dentro”, in accordo con il pensiero di Italo Calvino.   Nazer delinea dunque frammenti complessi di una società inquieta che, nella ricerca interiore divisa tra positività e negatività, insegue comprensione, tolleranza e solidarietà....
Dott. Alessandro Costanza Critico e Storico dell'Arte

Dott. Alessandro Costanza Critico e Storico dell'Arte


 Dott. Alessandro Costanza    Critico e Storico dell’Arte   Un brivido attraversa la sua pelle, la pioggia tintinna l’asfalto nella metropoli dei sentimenti provati dall’artista Fausto Nazer. Poetica visione della donna che incarna l’anima dell’umanità in un contesto di colori passionali, gioiosi e talvolta dolcemente tristi, in un turbine infinito di incantevoli composizioni. Un’attenta analisi critica apre un varco nello spazio e nel tempo, per portare lo spettatore in una dimensione bellissima: la dimensione del cuore. Donne che passeggiano, seducenti e mai volgari, delicate e signorili, sotto la pioggia, nelle strade animate dalle auto con le luci accese, nella notte della città metropolitane ,aspettando l’amore, contemplando il paesaggio e l’interiorità, assaporando sulla bocca, attimi di fuggente felicità. Osservando le opere del Maestro Fausto Nazer non si rimane indifferenti alle tonalità accese che assumono le forme dell’anatomia umana, grazie al bilanciamento luce ombra; colori accesi e focosi, in contrapposizione con sfondi improntati sul blu scuro e nero della notte. Sogni vissuti e sentimenti provati, appuntamenti sotto la pioggia, con l’ombrello, passeggiando in attesa del proprio amore, per essere riempiti di baci. E lei ,la grande protagonista delle opere ( la ragazza ritratta in varie opere ) passeggia verso le onde del mare , nella spiaggia, tra le case, in ogni ambito e sotto la pioggia. Un simbolismo che unisce il concetto dell’acqua, fonte rigeneratrice, al valore umano della donna, innamorata, amante, fidanzata, madre che tiene per mano il proprio figlio nel primo giorno di scuola . Strepitosi i paesaggi che il Maestro Fausto Nazer immortala . Attimi di vita quotidiana in città cosi come in campagna; il ritorno a casa, tracce sulla neve, la giovane fanciulla che illumina il proprio ombrello con i raggi focosi della luna, attimi in cui la differenza tra pittura e poesia e davvero sottile e scorgendo l’insieme di ogni opera, ci si ritrova in contesti paragonabili solo ai grandi romanzi d’amore. Ed ecco che la vita quotidiana, ed ogni esperienza della vita, diventa un grande pianoforte visivo, ove ogni pennellata, ogni colore, ogni sfumatura, ogni istante, diventa tangibile realtà ed eccellenza emozionante di un mondo interiore che grida al mondo, la voglia di vivere nonostante tutto, il desiderio di percepire ancora il brivido di una romantica eccitazione . Nelle opere di Fausto Nazer il confine non è accetto, ma solo il fluire di un originale metodo di espressione, che contraddistingue il Suo operato dai toni neo impressionisti da ogni altra realizzazione artistica contemporanea. Una poesia cromatica da vivere in ogni dettaglio.   Dott. Alessandro Costanza  Critico e Storico dell’Arte ...
Prof. Jorge Hector Paladini

Prof. Jorge Hector Paladini


  Critica Prof Jorge Hector Paladini Argentina   Padrone di un ottimo lavoro, questo singolare artista dipinge ciò che sente profondamente e lo esprime con un chiaro linguaggio, vibrante e di rapido arrivo al cuore dello spettatore. Con dettaglio di  affettuosa sensualità comunica e condivide la sua visione e sveglia, allo stesso tempo, eco nei cuori di tutti. I suoi personaggi sono le città, i cieli, le luci provenienti dal crepuscolo e della memoria, e anche dai suoni antichi quale la stessa umanità. Ci riferiamo in particolare, a quelle antiche piogge che Nazer, innamorato, torna a scoprire nella  memoria del cuore, e che ritornano da un passato senza date o nomi da un'infanzia lontana. Di queste acque remote, Nazer  scopre nostalgia e presenze, la comunione remota delle famiglie e di case che tornano per l'anima dal tocco magico del suo pennello. Ma Nazer va anche oltre, ritornando ad oggi ci dà una lezione più profonda quanto inaspettata. Per il suo lavoro  dimostra che la pioggia è una nella natura ... e un altra nelle città, le loro strade e i loro solitudini umani, ampiezza e l'orizzonte si stringono e cantano premura e ansietà di case,  assenze e luci fugaci che risvegliano memorie che abbiamo creduto addormentate. E se è certo che l'arte non risponde alle domande ma formula nuove domande riaccendendo, così,  il fuoco della vita, Fausto Nazer con il suo innamorato pennello, nostalgico e poetico allo stesso tempo, è riuscito il rinnovato miracolo di bellezza, che ci avvicinano senza dubbio,  il volto del Creatore ... e ci riconcilia con la Vita e l’Amore. " PROFF.. JORGE HECTOR PALADINI  ...
Dott.ssa   Marta Lock Scrittrice Critico d'Arte

Dott.ssa Marta Lock Scrittrice Critico d'Arte


Guardare un dipinto di questo incredibile artista piemontese, catapulta l’osservatore dentro la vita quotidiana arricchita dall’emotività di chi sa cogliere quel particolare, quell’attimo emotivo che spesso sfugge nella velocità del vivere. La familiarità delle ambientazioni, che spesso richiamano le atmosfere metropolitane delle città statunitensi, avvolge chi guarda i meravigliosi dipinti portandolo dentro immagini conosciute ma allo stesso tempo nuove, svelate grazie alla capacità di Fausto di svelare quel dettaglio capace di stravolgere la scena al punto che ciò che nella realtà viene fagocitato e nascosto dalle strade e dai palazzi, nei suoi dipinti viene posto in primo piano. A volte succede nei momenti in cui si è particolarmente leggeri e sereni, di notare un sorriso sconosciuto, uno sguardo complice, un dettaglio che cattura l’attenzione anche se non conosciamo nulla di chi lo sta trasmettendo, ecco, questa luce nella moltitudine si imprime in ogni lavoro di Nazer. La sua sensibilità artistica viene amplificata e avvolta da un elemento a lui molto caro, la pioggia, che è sempre presente nei paesaggi urbani, come se la fluidità, le gocce lucide, volessero far da cornice, evidenziandole, alle scene e ai personaggi che imprime sulla tela con la maestria di chi ha fatto della pittura figurativa un modo di esprimere quella sensibilità nel sentire, quella passionalità nell’osservare e quella emotività nel descrivere che regalano ai suoi quadri un coinvolgimento totale, raccontando storie senza usare parole, soffi di vita accennati che fanno quasi nascere il desiderio di approfondirli, curiosando, chiedendo, volendo guardare cosa succede dopo il momento immortalato. In una prima fase sceglie di porre l’accento sulla donna, ritraendola in momenti di riflessione, di raccoglimento nei propri pensieri, tra un prima vissuto e un dopo ancora da vivere, a volte con timore altre con fiducia, poi si apre alla realtà metropolitana facendo diventare le città, gli scorci urbani, contorno e palcoscenico delle storie che il suo occhio desidera narrare. Inizia da autodidatta il proprio percorso formativo questo talentuoso artista, come spesso succede, avvicinandosi spontaneamente alla pittura figurativa che fa sua in modo eccellente, poi perfeziona la tecnica e le conoscenze attraverso gli studi accademici che lo portano a essere conosciuto e apprezzato sia dal pubblico che dalla critica. Conta al suo attivo molte mostre che lo hanno visto presente non soltanto in realtà italiane, come la personale di Genola, ma anche all’estero: da Londra a Roma, da Bueon Aires a Montecarlo, da Palermo a Malta, i quadri di Nazer si sono aggiudicati diversi premi raccogliendo estimatori da tutto il mondo. Scrittrice Critica d’Arte Dott.ssa Marta Lock...
Dott.ssa Linda Arnaudo Scienze dei beni culturali e critica d'Arte

Dott.ssa Linda Arnaudo Scienze dei beni culturali e critica d'Arte


La pittura di Fausto Nazer potrebbe essere riassunta con un solo termine: intimista. La quotidianitaÌ€ che imperversa nelle sue opere ci mette di fronte ad un contatto forzato con una realtaÌ€ che tutti i giorni siamo abi- tuati a bypassare senza guardare. L’essenza che giace nascosta dietro gli atti piuÌ€ banali eÌ€ cioÌ€ che sembra maggiormente interessare Nazer. La donna, ritratta in tutte le sue differenti sfumature, non si limita soltanto a compiere gesti ma invita l’osservatore ad interrogarsi su quello che dietro questi atti si cela. In una dimensione contemporanea e allo stesso tempo senza tempo, i personaggi si muovono a loro agio, muti attori nella tra- gicommedia dell’esistenza. Osservare i suoi quadri eÌ€ come essere introdotti in un mondo silenzioso, dove addirittura i taxi caratteristici della metropoli americana per eccellenza, paiono non emettere alcun rumore. L’unico suono che percepiamo eÌ€ quello della pioggia. Tutta l’ul- tima fase della produzione di Nazer eÌ€ infatti caratterizzata da questa presenza: gocce che scendono lentamente sui vetri delle finestre, che scivolano su ombrelli e persone per andare a depo- sitarsi su brani di asfalto. La pioggia che tutto monda e che ha per l’artista un valore intrinsecamente positivo, non eÌ€ metafora di un dramma o di una tragedia imminente, quanto piuttosto una “risorsa della vita e rinnovamento”. Con tratti rapidi eppure minu- ziosamente curati, Nazer ci fa, oltreché vedere, anche annusare la pioggia battente: l’atmosfera bigia, il tipico profumo dell’acqua che scende, l’avvolgente sensazione che ci daÌ€ l’umiditaÌ€, come di essere intrappolati in un labile abbraccio che non riusciamo ad afferrare, tutto questo lo percepiamo grazie al suo modo di intes- sere relazioni cromatiche e segniche sulla tela. Come la donna, come la metropoli, anche la pioggia vive di declinazioni differen- ti: da quella autunnale piuÌ€ acuta e crudele a quella di fine estate, tiepida e malinconica, notturna o diurna, accompagnata da fola- te di vento o in procinto di riversarsi. Nella sua ampia produzione, l’autore ha avuto la capacitaÌ€ di confrontarsi con atmosfere varie- gate ed il risultato eÌ€ sempre stato diverso ed affascinante. Altra presenza costante e rassicurante all’interno delle sue opere eÌ€ la metropoli. Silenziosa custode di gesti e parole con la sua pos- senza diventa protagonista a sua insaputa: i ponti, le auto, i lam- pioni, le panchine, non sono che innumerevoli e sfaccettate va- riazioni del suo darsi piuÌ€ intimo. Dagli scorci piuÌ€ immediati come la Tour Eiffel di ‘Femme en rouge ’, ai grattacieli che potrebbero trovarsi a New York, Milano, Tokyo. Le strade asfaltate e ricche di suggestioni accompagnano i protagonisti nel loro peregrinare, botteghe a misura d’uomo si alternano ad alte costruzioni in ce- mento, loft dalle grandi vetrate a viali cittadini alberati. La cittaÌ€ diventa un prisma che si concede allo spettatore alternando una bellezza sfacciata ad una poesia discreta da ricercarsi nei dettagli. La luce, quella crepuscolare in particolare, ci tiene a dare il suo contributo, incurante del fatto che i personaggi presenti possano occuparsi piuÌ€ del loro muto comunicare per gesti che dei pochi raggi di sole che, con pigrizia, riescono a farsi largo tra la piog- gia sferzante. Ed ecco che la maestria di Nazer si coglie in modo completo: protagonista dei suoi quadri non eÌ€ solo l’ accattivante figura femminile ma anche e soprattutto, l’atmosfera. Quella che deriva dai corpi e quella metereologica, stagionale, giornaliera. Pochi tratti ci evocano un mondo. Un mondo di profumi, parole, luci, che in qualche angolo della nostra mente giace come assopi- to e che necessita di un’audace particolare per essere risvegliato. Oppure mondi mai vissuti, universi che non ci hanno mai sfiora- ti, eppure che diventano cosiÌ€ seducenti grazie al salvifico potere dell’immaginazione. I lampioni che ricordano le calde illuminazioni torinesi, i portici che profumano di passi, sagome in cemento che sembrano suggerir- ci la presenza di fabbriche o, ancora, eleganti palazzi signorili con mansarde che ci riportano alle poetiche atmosfere della Rive Gau- che. Ogni scorcio colto dall’occhio attento dell’autore porta con sé un’aroma differente, come una proustiana madeleine visiva. Ed eÌ€ in questo mondo caotico eppure silente ed ovattato che si muove la donna, essere conturbante dai sentimenti polimorfi. Le donne di Nazer sono seducenti odalische della quotidianitaÌ€, ammalianti in quanto quasi mai consapevoli della loro attrattiva. Sono i dettagli peroÌ€ a renderle cosiÌ€ cariche di fascino: i piedi ba- gnati dalla pioggia e calzati soltanto da un paio di infradito (Soli- tudine). I lunghi capelli scuri della donna languidamente sdraiata sul letto (Al di laÌ€ dei sogni) in quello che sembra essere un tardo pomeriggio di pioggia newyorkese. La mano affettuosamente posata sul petto del compagno mentre entrambi incedono in una via senza nome (Red love). Il moto quasi impercettibile delle gambe nel mentre che lo sguardo eÌ€ rivolto verso un panorama bigio e piovoso (Sconfinato pensiero). Oppure ancora, il guanto rosso fuoco con cui la protagonista dell’ omonima opera si ac- carezza il mento, quasi a voler godere appieno della sensazione provocata dal contatto della stoffa con la pelle nuda. La vena intimista di Nazer diventa piuÌ€ accentuata nel dipingere gli affetti (Lorella) senza ricorrere a colori accesi, ma slegando l’immagine da ogni legame esterno per cogliere soltanto lei, nella sua essenza, senza che lo sguardo dell’osservatore venga rapito da quello che la circonda. L’intimitaÌ€ eÌ€ anche quella di un giorno a scuola, che si tramuta in fuga nella nostra memoria: quando l’incedere lungo i viali diven- ta incedere verso la vita che ci attende al suono di un campanello. Quelle mattine piovose in cui lo zaino pare pesare come un maci- gno sulle nostre spalle non ancora consapevoli delle responsabi- litaÌ€ che di liÌ€ in poi ci verranno messe davanti. L’intimitaÌ€ di una passeggiata in riva al mare, in un Aprile ancora troppo fresco o in un inizio Ottobre che non puoÌ€ piuÌ€ permettersi di rubare calore all’estate. L’intimitaÌ€ eÌ€ anche quella del primo ap- puntamento messo in risalto da una mise femminile elegante e discreta mentre le vetrine illuminano, come fari teatrali, il passo lento della ragazza. L’intimitaÌ€ eÌ€ quella sensuale del tango, danza seducente per eccel- lenza: corpi che si avvinghiano, si avvicinano, si allontanano per poi riprendersi in un moto continuo e costante sono qui definiti con tratti laconici ed essenziali in un’atmosfera che ci ricorda The singing butler dell’ italo-scozzese Vettriano. Nazer coglie spesso alle spalle i suoi personaggi tramutando lo spettatore in una delle tante persone che si assiepano lungo le vie cittadine. Siamo vicini a questi esempi di umanitaÌ€, possiamo cogliere i colori dei loro indumenti, notare le sfumature dei loro capelli eppure eÌ€ come se una barriera invisibile ci separasse da loro. Chiusi nel loro mondo, ci lanciano enigmatici frammenti di cioÌ€ che stanno vivendo ma, in qualche modo, ne siamo esclusi e non osiamo addentrarci nel loro universo. L’intimitaÌ€ eÌ€ anche quella della quotidianitaÌ€, noiosa e banale: sto pensando ad un’opera come Pausa Pranzo: nel vedere questi im- piegati che si riparano da una pioggia incessante, ci pare di ina- lare gli odori che si percepiscono nelle tavole calde. Ed eÌ€ come se fossimo giaÌ€ seduti di fronte a loro ad una distanza esigua, in un’atmosfera ripetitiva e monotona. Poi, con un rapido scarto contenutistico, l’autore allontana lo spettatore dai viali della memoria per metterlo di fronte ad una scena asettica di pura riproduzione formale: il volto di Tamara Ec- clestone eÌ€ come una fotografia. I passaggi tonali con cui definisce il trucco della ragazza sono curati e definiti in un sussegursi di sfumature che evocano una differente consistenza. Lo sguardo eÌ€ immobile, fisso in un fermo immagine. Niente a che vedere con i quadri precedenti. Eppure l’abilitaÌ€ di Nazer eÌ€ anche questa: far- si largo tra poesie differenti, tra cui quella fredda ed apparente- mente incapace di comunicazione che vede come protagonista la figlia del patron della Formula 1, ritratta come una qualsiasi modella su una rivista di moda. Egli prende a prestito un volto famoso contemporaneo, memore della lezione di Andy Warhol ma, anziché ripeterlo come faceva quest’ultimo, lo relega ad un destino non dissimile da quello dei suoi altri dipinti: donna, volto, in un’umanitaÌ€ cangiante. Nazer sa maneggiare con attenzione e cura i colori, accostando le varie tonalitaÌ€ in modo a talvolta piuÌ€ delicato (come nei paesaggi) e talvolta piuÌ€ violento. Il rosso eÌ€ quasi sempre il catalizzatore della composizione. Ombrelli rossi si alternano a vesti che diventano il fulcro cromatico del dipinto che coincide spesso con il perso- naggio che vuole mettere in risalto. Risulta convincente anche quando utilizza il colore in un contesto piuÌ€ azzardato ed anticon- venzionale, ad esempio il velo della splendida Madonna del XXI secolo che, come ci anticipa il titolo dell’opera, non ha nulla a che vedere con la tradizionale iconografia mariana ma si addentra in territori piuÌ€ esotici come si evince dai tratti somatici della donna. Stessa cosa dicasi per il giallo: osservando la calda luce prove- niente dai lampioni ci sembra di esserne accecati. Le cromie di- ventano indicatori di direzione per lo sguardo e le luci proiettate sull’asfalto, oltre a delineare sintetiche ombreggiature, creano un mondo di fantasmi parallelo al nostro (All’improvviso). Con disin- voltura traccia profili di palazzi e volti, talvolta solo accennandoli e, calibrando in modo abile le differenti tonalitaÌ€, ci mette a con- tatto con un’infinitaÌ€ di piccole storie. Anche il modo di delineare la pioggia varia da tela a tela: suggerisce le gocce con rapidi tratti, oppure si sofferma sulla forma della goccia stessa permettendoci di percepirne la consistenza. Nazer eÌ€ dunque un pittore in continua evoluzione ed il suo ap- prezzamento da parte di critica e pubblico dimostra che spesso un linguaggio rapido ed immeditato puoÌ€ essere portatore di gran- di emozioni. Non si allontana dal nostro universo quotidiano m...
CRITICO D'ARTE  JOSE' VAN ROY DALI

CRITICO D'ARTE JOSE' VAN ROY DALI


Fausto Nazer possiede una personalità pittorica caratterizzata da padronanza della tecnica ed una spiccata sensibilità, doti fondamentali tipiche di un artista di indiscusso talento. Le varie tonalità di luce e colore, l'intensità e la profondità delle sue composizioni rappresentano situazioni del quotidiano, momenti di riflessione che ci regalano sensazioni sempre diverse. Alcune opere ci trasmettono una quiete interiore che ci permette di rigenerarci dalla routine quotidiana, altre invece ci comunicano l'inquietudine dell'anima, regalandoci riflessi di vita e lo stesso mistero che l'avvolge. Ed ecco che riusciamo a diventare parte attiva dell'opera stessa, instaurando un dialogo invisibile con l'artista che l'ha creata. Nazer riporta sulla tela frammenti di emozioni che donano allo scenario rappresentato quel fascino inebriante pronto a catturare la fruizione. La sua ricerca pittorica e un viaggio nell'essere in continua evoluzione, segno di esperienza e particolare intuito . Critico d'Arte Scrittore Josè Van Roy Dalì...
CRITICO D\'ARTE FREDERIC BELL  REGNO UNITO

CRITICO D\'ARTE FREDERIC BELL REGNO UNITO


Le immagini che affrontano il tema della pioggia sono espresse con suggestiva poesia pittorica dall' Artista che sembra amare tanto e in modo particolare questo fenomeno atmosferico. Fausto Nazer fa del suo estro testimonianza come l'acqua che cade dal cielo non rappresenti un semplice evento climatico, ma costituisce una metafora per descrivere lo stato d'animo, in questo caso per nulla triste . Gocce di pioggia dipinte nella loro musicalità cromatica e con luminosità di riflessi creano incantevoli atmosfere la cui visione ci invita a far parte dell'impianto scenico e percepirne le diverse sensazioni . Critico d' Arte Frederic Bell Regno Unito...
CRITICO D'ARTE CURATORE JAMIE BARNES  REGNO UNITO

CRITICO D'ARTE CURATORE JAMIE BARNES REGNO UNITO


"... Fausto Nazer raffigura paesaggi italiani brillantemente. I colori sono forti e creano un forte senso di profondità e d'atmosfera. Questo è un tipo di lavoro al quale io vedo un grande successo futuro. Sono certo dal mio punto di vista bene sia in un business e ambienti domestici. Ci sono così tanti fan accaniti per tale lavoro e sono fiducioso che Fausto avrà un futuro brillante davanti a se stesso che lo attende ... " Jamie Barnes Critico d'Arte e Curatore Regno Unito...
CRITICA DI  JEAN CHARLES SPINA  FRANCIA

CRITICA DI JEAN CHARLES SPINA FRANCIA


Critico d'Arte Jean Charles Spina ( Nizza France ) Il riassunto gestuale della naturalità immaginaria , gli permette espansioni ritmiche , suggerite dalle formalità figurative . L'equilibrata evocazione cromatica si accosta all'elemento espressivo , in un susseguirsi di sublime movimento . Critico d' Arte Jean Charles Spina ( Nizza France )...
CRITICA DELLA PROF.SSA ANNA FRANCESCA BIONDOLILLO

CRITICA DELLA PROF.SSA ANNA FRANCESCA BIONDOLILLO


Fausto Nazer ci seduce con immagini spettacolari, facendo buon uso del suo estro pittorico con potenzialità espressiva e accattivante narrazione emotiva. Il suo figurativo rivela una straordinaria sensibilità artistica per cui la gestualità si accompagna a visioni dal gusto poetico sentimentale. Il tema dominante è quasi sempre la pioggia, che avvolge uomini e cose inserendoli in una dimensione di reale armonia e legandoli saldamente al felice rapporto del momento pluviale. Nel dipinto s’intravede il buon esito della realizzazione; infatti l’Artista agisce su una sintassi spazio temporale dove l’effetto pioggia è manifesto con una preminenza dal carattere cromatico, evidenziando l’ abilità descrittiva del racconto pittorico. La suggestiva visione si presenta al fruitore con un meraviglioso impianto scenico dove le emozioni si dilatano sull’asfalto bagnato per il riflesso di luci e colori divenendo il tutto una magica atmosfera. Prof.ssa Anna Francesca Biondolillo Critico d’ Arte...
CRITICA DEL DOTT. SALVATORE RUSSO

CRITICA DEL DOTT. SALVATORE RUSSO


Una pittura, quella di Fausto Nazer, le cui argomentazioni visive sfidano il tempo. Una pittura che indaga la frenesia della nostra Società. Una pittura le cui ambientazioni mostrano uomini e donne instaurare un dialogo segreto con la pioggia. Il grande merito di Fausto è quello di dar forma e colore ad una realtà urbana che seppur conosciamo tutti, passa molto spesso inosservata. Una realtà dai risvolti concettuali che ci fa capire ancora una volta come il cammino dell’uomo è sempre lastricato di grandi insidie. Fausto Nazer segue canoni estetici tipici del contemporaneo e cura con particolare attenzione le sfumature chiaroscurali. Il suo modo di interpretare la realtà è del tutto unico. L’Artista rende tangibile il profumo di pioggia, l’odore dei panni bagnati. Le sue pennellate sono cariche di significati celati dietro quegli ombrelli aperti. Significati che vanno decisamente oltre il narrato. Significati la cui chiara essenza va ricercata nella mente dell’Artista. La sua è una pittura che analizza il vivere quotidiano, e porta con sé la bellezza di un mondo nascosto, un mondo in cui i volti dei soggetti narrati non hanno lineamenti, al fine che chiunque di noi possa identificarsi in loro. Fausto, arriva così ad elaborare un linguaggio la cui linguistica, ha valenza universale. Dott. Salvatore Russo Critico d’ Arte...
CRITICA DEL DOTT. CAV. FLAVIO DE GREGORIO

CRITICA DEL DOTT. CAV. FLAVIO DE GREGORIO


Nel 2012 l’Accademia Santa Sara di Alessandria gli ha conferito il diploma al Merito Artistico. “ Lo sgocciolar dell’acqua, il sintetico tratto che prevade la struttura pittorica creata dall’ artista Fausto Nazer, annovera nella poetica espressività di sillogismi salienti a fondo socio – ambientale; peculiari novità di sintesi capaci di richiamare alla memoria, l’autentica e vissuta dinamica azione quotidiana. La vita frenetica, il desiderare di ricercare il proprio angolo di calma, pone il riguardante a considerare l’aspetto innovativo di una crescente ed improvvisa attenzione volta alla trasfigurazione dell’attimo grazie al quale, ogni persona, colma la giornata di pace e incontri suggestivi desiderosi di attese risposte. Un dipinto quello realizzato dal Nazer, in cui gli aspetti personali all’improvviso si rispecchiano in un sognante attimo rivissuto e catalogato come proprio” . Dott. Cav. Flavio De Gregorio Critico e Storico dell’Arte...
CRITICA DEL DOTT. SALVATORE RUSSO

CRITICA DEL DOTT. SALVATORE RUSSO


Una figurazione dal carattere metropolitano,quella proposta in queste opere da Fausto Nazer. Una figurazione che esamina con occhio attento l’agire dell’uomo in un giorno di pioggia. Fausto delinea attraverso uno stilismo segnico molto dotto e una cromia impeccabile la situazione. Il fulcro della scena è sempre rappresentato da questi uomini e donne che cercano riparo dalla pioggia. L’ambiente in cui la scena viene “costruita” fa riferimento all’Urbus. Una città dal chiaro carattere metropolitano diviene l’ ggetto di studio da parte dell’artista. I colori dalle tinte fredde si legano al giallo dei taxi. Il clima che si respira è quello di una tipica giornata autunnale. La grande forza di Fausto è quella che attraverso le sue narrazioni ci racconta tante storie contemporanee. Le storie sono quelle dei vari personaggi che di volta in volta si trovano sulla scena. Sembra di trovarsi in quello che Erving Goffman ha più volte definito teatro della vita, teatro in cui la scena ha la stessa importanza di un retroscena tacito e silenzioso. Dott. Salvatore Russo Critico d’Arte...
I COLORI DELL'ANIMO. DI GIOVANNI CARDONE

I COLORI DELL'ANIMO. DI GIOVANNI CARDONE


Quali sono gli stimoli che portano un artista ad aprire una porta verso l’ignoto, quali i percorsi della mente, attraversando foreste letterarie fitte di ombre e ingannevoli precipizi, perché la mano non segue i facili segni dei colori, rifugiandosi in altre oasi e con misurato equilibrio. Il merito di Fausto Nazer è quello di essere all’altezza di una pittura unica, la quale emette una luce al pari di una splendida alba interpretativa il significato intimo di un cromatismo dominato dal colore, sintesi di un “impeto passionale” e una “calma contemplativa” ossia di “pulsioni dall’inconscio” e un “bisogno di trascendenza”. Orbene, tendendo sempre ad andare oltre ogni limite con la propria creatività, l’artista tende a realizzare una particolare sintesi di un’estetica di contenuto e di forma. Fausto Nazer è uno degli artisti più promettenti. La sua pittura di rara fattezza genera nell’animo umano dei sentimenti unici attraverso un linguaggio mutevole e visionario di una spregiudicata maturità artistica. Il merito di quest’artista è di rappresentare le cose attraverso creazioni e momenti che esprimono un amore sincero per la pittura e per l’arte.  Di fronte ai suoi quadri ci rendiamo conto infatti che l’artista è un essere libero e questo ce lo testimonia la sua coscienza che mette in luce nelle sue opere un incantevole fascino per la natura e per la vita. Giovanni Cardone Critico d’Arte...
CRITICA DI GIOVANNI LONGO

CRITICA DI GIOVANNI LONGO


I colori tenui, in una gamma di tonalità, di accostamenti espressivi di Fausto Nazer, e un’ottima elaborazione del segno grafico nei suoi paesaggi che trasferisce nella tela di cui si nutre di colori, di penetranti ombreggiature, di essenza intimistica. Sono visioni che Fausto Nazer raffigura in una determinata realtà, arricchita dalla sua fantasia che porta il pubblico a gustarsi un’arte pulita, che emoziona. Un artista da tenere d’occhio. Giovanni Longo Maestro d’Arte...